Oli Racing: tecnologia, prestazioni e durata nei motori da competizione
Premessa importante: le case costruttrici, ad esempio Royal Purple, hanno sia linee di prodotti racing come il Royal Purple XPR sia linee di prodotti stradali (Royal Purple HPS).
Un aspetto fondamentale è affidarsi a professionisti preparati per la scelta dell'olio che è la linfa vitale dei nostri motori, una scelta sbagliata può portare conseguenze gravissime sulla nostra auto e sul nostro portafoglio.
Noi di Turbolag siamo pronti ad affiancarvi nella scelta, e a consigliarvi, potete contattarci quando serve per un preventivo gratuito.
Detto questo, entriamo nei tecnicismi:
Gli oli racing sono lubrificanti progettati per affrontare le condizioni estreme delle competizioni motoristiche, dove il motore è sottoposto a temperature elevate, stress meccanico intenso e velocità elevate. A differenza degli oli per uso stradale, gli oli racing sono formulati per garantire il massimo delle prestazioni, proteggendo il motore anche nelle situazioni più critiche.
Composizione e tecnologia
Gli oli racing sono tipicamente a base sintetica o semi-sintetica, per offrire una maggiore stabilità termica e una protezione superiore rispetto agli oli minerali tradizionali. Le basi sintetiche, come quelle prodotte da estere o polialfaolefine (PAO), hanno una struttura molecolare più uniforme, che permette una resistenza maggiore alle temperature elevate e all’ossidazione.
Gli additivi contenuti negli oli racing sono altamente specializzati per migliorare diversi aspetti della lubrificazione:
Additivi anti-usura: come il molybdeno e il zinco dialchil ditiophosphate (ZDDP), che formano un film protettivo sui metalli in condizioni di attrito estremo.
Detergenti e dispersanti: che impediscono la formazione di fanghi e depositi dovuti al calore intenso e all'alta pressione.
Antiossidanti: che aumentano la durata dell'olio, prevenendo la formazione di acidi e la degradazione dovuta alle alte temperature.
Additivi anti-frizione: che riducono la perdita di potenza e migliorano l'efficienza termica, come i polimeri a bassa viscosità che ottimizzano la circolazione dell'olio.
Prestazioni in Gara
Gli oli racing sono progettati per garantire una viscosità ottimale anche a temperature molto elevate. Questo è cruciale perché un olio che perde viscosità a caldo non fornisce una protezione adeguata contro l'usura del motore, mentre un olio troppo viscoso può aumentare l'attrito e ridurre l'efficienza. Gli oli racing mantengono una viscosità costante anche a temperature di esercizio superiori a 150°C, a differenza degli oli convenzionali, che tendono a degradarsi rapidamente oltre i 120°C.
Durata e Frequenza del Cambio
La durata di un olio racing è significativamente inferiore a quella degli oli stradali. In condizioni di gara, dove i motori operano a regimi elevatissimi (oltre 8000-10000 giri/min), gli oli racing possono subire un rapido degrado a causa dell'alta temperatura e delle sollecitazioni meccaniche. La degradazione degli additivi è il principale fattore che limita la vita utile dell'olio.
In genere, un olio racing deve essere cambiato ogni 2500-5000 km, o addirittura dopo ogni gara, a seconda delle condizioni di utilizzo. Alcuni motori ad alte prestazioni, come quelli da Formula 1 o MotoGP, possono necessitare di un cambio d'olio anche più frequente, con intervalli che vanno da poche ore di attività in pista a pochi cicli di gara.
Conclusioni
Gli oli racing sono progettati per resistere alle condizioni di utilizzo estreme tipiche delle competizioni, mantenendo la protezione del motore anche sotto carichi elevati e temperature alte. La loro formulazione avanzata, ricca di additivi specifici, consente di massimizzare le prestazioni e la durata del motore, ma richiede cambi frequenti a causa del rapido consumo degli additivi e della perdita di viscosità. La scelta dell’olio giusto e la manutenzione costante sono quindi cruciali per ottenere il massimo dalle vetture e dalle moto da competizione.